Se ne ricavano delle suggestioni che fanno “entrare” il visitatore dentro la scena disegnata dalle espressioni dei personaggi. Un’intensità quasi teatrale rapisce i sensi, sovvertendo le regole della prospettiva fino al punto da non distinguere più ciò che è “dentro” il quadro e ciò che, da viaggiatori distratti quali siamo, non riusciamo a vedere poiché “da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”.
Allora, non resta che l’espediente della narrazione per amplificare i gesti, gli sguardi, le parole non dette ma, al tempo stesso, presenti come se fossero sempre state lì.
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La Chiesa della Madonna Rossa di Savignano sul Rubicone
Nell’attuale luogo sacro esisteva un piccolo oratorio in cui era conservato l’affresco che rappresenta la Pietà (oggi, visibile in sacrestia).
La nascita della Chiesa della Madonna Rossa è legata ad un miracolo cui deve anche il suo nome. Era la viglia della festa della Santissima Trinità e alcuni pellegrini di ritorno da Loreto videro in cielo una palla di fuoco scendere proprio sopra la celletta. La Madonna fu vista piangere.
All’indomani, si presentarono in molti per pregare e portare offerte per l’erigenda chiesa. Grazie a tali donazioni la chiesa fu terminata rapidamente, secondo la tradizione nel 1563.
La struttura della chiesa era identificata con quella di un quadrato perfetto con 4 cappelle ovali, una per ciascuna facciata.
In seguito, la chiesa venne affidata ai Girolomini che gestivano anche l’annesso ospedale (sullo stesso perimetro sorgerà poi l’Ospedale Santa Colomba).
Nel 1722 vennero effettuati alcuni lavori e la chiesa venne completamente ricostruita; i lavori vennero affidati al celebre architetto cesenate Pietro Borboni e terminati nel 1767.
Sulla facciata vennero poi realizzate due nicchie con i fondatori dell’ordine dei Girolomini: Beato Nicolò di Forca Palena e Beato Pietro da Pisa.
Le due sculture in stucco sono di Carlo Sarti, stuccatore bolognese, trasferitosi a Rimini.
La pala d’altare
Nel 1609 venne istituita la Confraternita del Carmine e per volontà di Bartolomeo Borghesi venne commissionata a Roma, al pittore Marco Benefial, la pala d’altare che giunse a Savignano nel 1743.
La pala rappresenta la Madonna del Carmine che porge lo scapolare a San Simone Stock. Nella piccola volta sono raffigurate la Trinità e la Vergine, quest’ultima indica lo scapolare insieme agli angeli. L’affresco è opera di Giuseppe Milani.
Le altre due pale d’altare
A destra: San Girolamo che legge la vulgata con Santa Caterina d’Alessandria, presentata da un angelo e San Gaetano da Thiene.
A sinistra: il crocifisso adorato dai due santi fondatori dell’ordine dei Girolomini, in basso un angelo indica (probabilmente) la pianta antica della Chiesa.
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Un Angelo mi ha detto, la voce nascosta dell’arte
Evento realizzato in collaborazione con Alessandra Brocculi
Buffet artistico a cura dell’Associazione La Verbena
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Domenica 15 dicembre 2019 (due turni: ore 16,30 – ore 17,30)
Chiesa della Madonna Rossa
Borgo Madonna Rossa, 17 | Savignano sul Rubicone (FC)